Critica d’arte in occasione della Personale alla Galleria Vittoria nel 2013.
Che siano paesaggi urbani o figure, le opere di Chiara si rendono evidente in un progetto in cui il colore gioca un ruolo d’importanza primaria.
Il pensiero è manifestato attraverso combinazioni emotive in un’intensità auto-espressiva con riferimento alla forma, dove la linea, il colore e la figura perdono il loro significato, volendo sorprendere, con l’obiettivo di eleggere la materia a ruolo fondamentale, giacché portatrice nell’immagine di una espressione efficace, che rappresenta la comunicazione.
Il segno veloce, di azione e materico, attraverso il colore esalta l’istinto.
Il colore ama i contrasti che si fondono armoniosamente, risultano al tempo stesso morbidi e accesi, cosicché la crudezza plastica della forma si attenua in questa luce avvolgente.
Tutto questo attraverso l’arte gestuale, le permette di esprimersi con un approccio alla musica e alla filosofia, conoscenza che le permette di sprigionare le proprie emozioni e forze interiori con pennellate energiche, quasi fossero spazzolate di colore.
Assume così una tecnica del mai finito, ma mai del tutto astratta, un ideale mistico di arte pura.
La raffigurazione della sua pittura è in apparenza casuale senza forme definite. La macchia è espressione evocativa, la scelta dei soggetti d’altra parte, denuncia un’inclinazione al dialogo con se stessi, emanando dalle opere, dopo un’ attenta visione, un fascino sottile e inconfondibile che porta una dimensione diversa dove tutto si fonde in un nuovo stato d’essere.
Personalità diverse strutturate in maniera incisiva all’abbandono di ogni schema.
Materia, segno, gesto esplodono sulla tela con immediata vitalità. Le linee caotiche ricreano i loro punti fermi e da ogni pennellata nascono nuovi equilibri rappresentati tra armonia e ritmo che magnificamente acquisiscono nuove forme e nuovi valori.
Da Platone in poi la polarità forma-materia è la dicotomia presente nella nostra cultura, magma informale dell’energia primordiale, proiettandole nello spazio della composizione.
Tiziana Todi, gallerista.